Mafia Republic

Cosa Nostra, camorra e 'ndrangheta dal 1946 a oggi

Nonfiction, History, Italy, Social & Cultural Studies, Social Science, Cultural Studies, Popular Culture
Cover of the book Mafia Republic by John Dickie, Editori Laterza
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Author: John Dickie ISBN: 9788858125380
Publisher: Editori Laterza Publication: March 31, 2016
Imprint: Editori Laterza Language: Italian
Author: John Dickie
ISBN: 9788858125380
Publisher: Editori Laterza
Publication: March 31, 2016
Imprint: Editori Laterza
Language: Italian

La prima storia comparata di Cosa Nostra, camorra e 'ndrangheta dal 1946 a oggi: come le mafie sono entrate nella fase più ricca e sanguinaria della loro storia e come si sono trasformate in una rete criminale globale.

È un'immagine dell'Italia fosca, ma disegnata con esperienza e maestria. John Dickie ha straordinarie capacità narrative. La sua abilità di raccontare trame losche e personaggi sinistri è impressionante. Il suo stile scorrevole e veloce diventa più sobrio e riflessivo quando analizza i fatti. Oggi nessuno come lui scrive con maggiore autorità sulle organizzazioni criminali italiane. "Times Literary Supplement"

Gli italiani spesso si lamentano che gli stranieri siano ossessionati dalla mafia e trasformino un problema circoscritto di crimine organizzato in uno stereotipo che danneggia l'immagine dell'intera nazione. Tuttavia, come John Dickie dimostra in questo libro agghiacciante e rivelatore, il problema vero è che lo stereotipo è corretto. "The Times"

Mafia Republic si basa su due semplici principi: il primo è che fra le tre grandi mafie italiane esistono molte più differenze di quanto potrebbe sembrare a prima vista; alcune di queste differenze sono sottili, altre molto nette, ma ciascuna rappresenta un adattamento finalizzato a consentire a quella particolare organizzazione criminale di sopravvivere e prosperare nel proprio contesto locale seguendo un suo percorso storico distinto. L'altro principio è che a dispetto di tutte queste intriganti differenze la storia delle diverse associazioni criminali assume un senso più chiaro se la si intreccia in un'unica narrazione; le mafie hanno molte cose in comune, prima fra tutte il rapporto perverso con lo Stato italiano, uno Stato in cui si sono infiltrate, con cui hanno collaborato, contro cui hanno combattuto; l'Italia non ha entità criminali statiche e solitarie, ma un ricco ecosistema malavitoso che continua ancora oggi a generare nuove forme di vita.

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La prima storia comparata di Cosa Nostra, camorra e 'ndrangheta dal 1946 a oggi: come le mafie sono entrate nella fase più ricca e sanguinaria della loro storia e come si sono trasformate in una rete criminale globale.

È un'immagine dell'Italia fosca, ma disegnata con esperienza e maestria. John Dickie ha straordinarie capacità narrative. La sua abilità di raccontare trame losche e personaggi sinistri è impressionante. Il suo stile scorrevole e veloce diventa più sobrio e riflessivo quando analizza i fatti. Oggi nessuno come lui scrive con maggiore autorità sulle organizzazioni criminali italiane. "Times Literary Supplement"

Gli italiani spesso si lamentano che gli stranieri siano ossessionati dalla mafia e trasformino un problema circoscritto di crimine organizzato in uno stereotipo che danneggia l'immagine dell'intera nazione. Tuttavia, come John Dickie dimostra in questo libro agghiacciante e rivelatore, il problema vero è che lo stereotipo è corretto. "The Times"

Mafia Republic si basa su due semplici principi: il primo è che fra le tre grandi mafie italiane esistono molte più differenze di quanto potrebbe sembrare a prima vista; alcune di queste differenze sono sottili, altre molto nette, ma ciascuna rappresenta un adattamento finalizzato a consentire a quella particolare organizzazione criminale di sopravvivere e prosperare nel proprio contesto locale seguendo un suo percorso storico distinto. L'altro principio è che a dispetto di tutte queste intriganti differenze la storia delle diverse associazioni criminali assume un senso più chiaro se la si intreccia in un'unica narrazione; le mafie hanno molte cose in comune, prima fra tutte il rapporto perverso con lo Stato italiano, uno Stato in cui si sono infiltrate, con cui hanno collaborato, contro cui hanno combattuto; l'Italia non ha entità criminali statiche e solitarie, ma un ricco ecosistema malavitoso che continua ancora oggi a generare nuove forme di vita.

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