Robert Guédiguian

Nonfiction, Art & Architecture, General Art, Art Technique, Entertainment, Performing Arts, Film
Cover of the book Robert Guédiguian by Angelo Signorelli, Bergamo Film Meeting
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Author: Angelo Signorelli ISBN: 9788898271061
Publisher: Bergamo Film Meeting Publication: September 1, 2014
Imprint: Language: Italian
Author: Angelo Signorelli
ISBN: 9788898271061
Publisher: Bergamo Film Meeting
Publication: September 1, 2014
Imprint:
Language: Italian

Classe 1953, è una delle rivelazioni più interessanti del cinema francese tra gli anni ’80 e gli anni ’90. I suoi film, quasi sempre ambientati nei quartieri popolari di Marsiglia, raccontano la vita dei lavoratori, le tensioni ma anche i benefici derivanti dalla presenza di una forte comunità di immigrati. Un interesse per la realtà dell'immigrazione che nasce anche dalle origini stesse di Guédiguian: madre tedesca e nonno paterno armeno. Il regista documenta la realtà di un tessuto sociale frammentato, di una popolazione avvilita e vulnerabile - devastata da una globalizzazione incontrollata, dai problemi del lavoro, della droga e della piccola criminalità - ma senza cadere nel nichilismo, con lo sguardo rivolto a una solida cultura operaia, al suo spirito di resistenza, al netto rifiuto di perdere la speranza. Tra i registi francesi contemporanei è difficile trovare un progetto creativo pari a quello di Guédiguian. Il suo desiderio, infatti, è quello di fare un cinema sociale e popolare al tempo stesso: un cinema accessibile a tutti. Se alcuni suoi film sono rimasti confinati nell’alveo del grande cinema d’autore, il successo di Marius e Jeannette (1997), A l’attaque! e La ville est tranquille (2000), fino ai più recenti Le promeneur du champ de Mars (Le passeggiate al campo di Marte, 2005) e Les neiges du Kilimandjaro (Le nevi del Kilimangiaro, 2011), avvicinano la sua opera al grande pubblico, soddisfacendo così il suo grande desiderio di «intervenire nel mondo in cui viviamo».

Sommario:

Robert Guédiguian cineasta di quartiere (di Christophe Kantcheff)
Il rifugio contaminato (di Nicola Rossello)
La crudeltà dei tempi che cambiano (di Roberto Chiesi)
La vita non è un regalo (di Angelo Signorelli)
Parlare di sé, un’eccezione culturale (di Robert Guédiguian)
Piccole utopie quotidiane (intervista a Robert Guédiguian a cura di Angelo Signorelli)
Attori, amici, primi testimoni Intervista ad Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin e Gérard Meylan (a cura di Françoise Audé e Yann Tobin)
I film (a cura di Angelo Signorelli)

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Classe 1953, è una delle rivelazioni più interessanti del cinema francese tra gli anni ’80 e gli anni ’90. I suoi film, quasi sempre ambientati nei quartieri popolari di Marsiglia, raccontano la vita dei lavoratori, le tensioni ma anche i benefici derivanti dalla presenza di una forte comunità di immigrati. Un interesse per la realtà dell'immigrazione che nasce anche dalle origini stesse di Guédiguian: madre tedesca e nonno paterno armeno. Il regista documenta la realtà di un tessuto sociale frammentato, di una popolazione avvilita e vulnerabile - devastata da una globalizzazione incontrollata, dai problemi del lavoro, della droga e della piccola criminalità - ma senza cadere nel nichilismo, con lo sguardo rivolto a una solida cultura operaia, al suo spirito di resistenza, al netto rifiuto di perdere la speranza. Tra i registi francesi contemporanei è difficile trovare un progetto creativo pari a quello di Guédiguian. Il suo desiderio, infatti, è quello di fare un cinema sociale e popolare al tempo stesso: un cinema accessibile a tutti. Se alcuni suoi film sono rimasti confinati nell’alveo del grande cinema d’autore, il successo di Marius e Jeannette (1997), A l’attaque! e La ville est tranquille (2000), fino ai più recenti Le promeneur du champ de Mars (Le passeggiate al campo di Marte, 2005) e Les neiges du Kilimandjaro (Le nevi del Kilimangiaro, 2011), avvicinano la sua opera al grande pubblico, soddisfacendo così il suo grande desiderio di «intervenire nel mondo in cui viviamo».

Sommario:

Robert Guédiguian cineasta di quartiere (di Christophe Kantcheff)
Il rifugio contaminato (di Nicola Rossello)
La crudeltà dei tempi che cambiano (di Roberto Chiesi)
La vita non è un regalo (di Angelo Signorelli)
Parlare di sé, un’eccezione culturale (di Robert Guédiguian)
Piccole utopie quotidiane (intervista a Robert Guédiguian a cura di Angelo Signorelli)
Attori, amici, primi testimoni Intervista ad Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin e Gérard Meylan (a cura di Françoise Audé e Yann Tobin)
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