Costruito da dio

Perché le chiese contemporanee sono brutte e i musei sono diventati le nuove cattedrali

Nonfiction, Art & Architecture, General Art, Criticism, Architecture
Cover of the book Costruito da dio by Angelo Crespi, Johan & Levi
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Angelo Crespi ISBN: 9788860102096
Publisher: Johan & Levi Publication: February 4, 2017
Imprint: Johan & Levi Language: Italian
Author: Angelo Crespi
ISBN: 9788860102096
Publisher: Johan & Levi
Publication: February 4, 2017
Imprint: Johan & Levi
Language: Italian

Le chiese contemporanee assomigliano spesso a capannoni industriali, piscine, bar, autorimesse. Non hanno quasi mai la facciata, e i campanili sono un labile ricordo. All'interno sono spaesanti e asettiche come sale d’attesa e al posto della cupola c’è il soffitto che fa pensare non a Dio ma all'inquilino del piano di sopra. I rosoni sono sostituiti dai lucernai e le immagini sacre da anodine opere d’arte astratta che rimandano a una vaga spiritualità senza trascendenza; in omaggio al minimal, gli altari sembrano usciti da un catalogo Ikea. L’orrore dei nuovi edifici di culto è il pegno che la Chiesa paga alla contemporaneità: dopo il Concilio Vaticano ii, essa ha dismesso le forme della tradizione preferendo le più ardite stravaganze architettoniche o, peggio, aderendo con giubilo alla burocrazia delle commissioni urbanistiche. Eppure sorgono ovunque nuove, magniloquenti cattedrali: sono i musei, progettati da celebrate archistar, volani di turismo e di investimenti miliardari, luoghi destinati non più a conservare le memorie bensì a fungere da packaging lussuoso dell’arte contemporanea, essi stessi opere d’arte, icone, luoghi dove sperimentare la cultura che si fa religione. Frotte di fedeli partono in pellegrinaggio: come un tempo verso Chartres ora vanno al Guggenheim di Bilbao o alla Tate Modern di Londra per adorare gli idoli e le reliquie della contemporaneità. In modo divertente e divertito, Angelo Crespi passa in rassegna le brutte chiese mettendole in relazione con la disciplina della Conferenza episcopale italiana che offre agli architetti un comico manualetto frutto non della fede, ma di una sorta di moralismo pauperistico postconciliare; dall'altro lato, si scaglia contro i progetti dei musei decostruzionisti, enormi astronavi aliene in vetro, ferro e cemento, che determinano sempre più spesso il paesaggio delle città, divertimentifici e fabbriche di senso e di consenso.

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

Le chiese contemporanee assomigliano spesso a capannoni industriali, piscine, bar, autorimesse. Non hanno quasi mai la facciata, e i campanili sono un labile ricordo. All'interno sono spaesanti e asettiche come sale d’attesa e al posto della cupola c’è il soffitto che fa pensare non a Dio ma all'inquilino del piano di sopra. I rosoni sono sostituiti dai lucernai e le immagini sacre da anodine opere d’arte astratta che rimandano a una vaga spiritualità senza trascendenza; in omaggio al minimal, gli altari sembrano usciti da un catalogo Ikea. L’orrore dei nuovi edifici di culto è il pegno che la Chiesa paga alla contemporaneità: dopo il Concilio Vaticano ii, essa ha dismesso le forme della tradizione preferendo le più ardite stravaganze architettoniche o, peggio, aderendo con giubilo alla burocrazia delle commissioni urbanistiche. Eppure sorgono ovunque nuove, magniloquenti cattedrali: sono i musei, progettati da celebrate archistar, volani di turismo e di investimenti miliardari, luoghi destinati non più a conservare le memorie bensì a fungere da packaging lussuoso dell’arte contemporanea, essi stessi opere d’arte, icone, luoghi dove sperimentare la cultura che si fa religione. Frotte di fedeli partono in pellegrinaggio: come un tempo verso Chartres ora vanno al Guggenheim di Bilbao o alla Tate Modern di Londra per adorare gli idoli e le reliquie della contemporaneità. In modo divertente e divertito, Angelo Crespi passa in rassegna le brutte chiese mettendole in relazione con la disciplina della Conferenza episcopale italiana che offre agli architetti un comico manualetto frutto non della fede, ma di una sorta di moralismo pauperistico postconciliare; dall'altro lato, si scaglia contro i progetti dei musei decostruzionisti, enormi astronavi aliene in vetro, ferro e cemento, che determinano sempre più spesso il paesaggio delle città, divertimentifici e fabbriche di senso e di consenso.

More books from Architecture

Cover of the book Planning Matter by Angelo Crespi
Cover of the book What Can and Can't Be Said by Angelo Crespi
Cover of the book The Wicked Problem of Cultural Heritage and Conflict by Angelo Crespi
Cover of the book 你不可不知道的300幅名畫及其畫家與畫派 by Angelo Crespi
Cover of the book The Crime of Writing by Angelo Crespi
Cover of the book The Wave of ‘The Heartbreakers’ by Angelo Crespi
Cover of the book Adda. Tra percezione e conoscenza by Angelo Crespi
Cover of the book Rock and Roll Stories by Angelo Crespi
Cover of the book L’abbazia di Santa Maria di Bonarcado by Angelo Crespi
Cover of the book 2012 International Building Code Handbook by Angelo Crespi
Cover of the book Rubens: 265 Plates by Angelo Crespi
Cover of the book Air Guitar by Angelo Crespi
Cover of the book Die Briefe des Fräulein Brandt by Angelo Crespi
Cover of the book Parallel Presents by Angelo Crespi
Cover of the book The Representation of the Struggling Artist in America, 1800–1865 by Angelo Crespi
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy